
Tao Shiatsu
Associazione culturale
MEDICINA
CINESE
Canali secondari ed Emozioni
canali TendinoMuscolari - Canali Luo
Il complesso sistema dei canali energetici costituisce uno degli aspetti più originali ed affascinanti della Medicina Cinese. In ogni individuo è presente questa fitta rete di vie preferenziali in cui scorre il Qi dell’organismo. Nonostante i Canali Energetici non abbiano un substrato organico e non siano quindi individuabili mediante un esame fisico, sono dotati di un’indubbia realtà e concretezza, che possiamo definire immateriale, ma percepibile a tutti attraverso le loro manifestazioni energetiche. Descrivono simbolicamente la manifestazione vitale di ciascun individuo: attraverso di essi il Qi raggiunge ogni parte del corpo, ogni singola cellula. Inoltre hanno la funzione di collegare l’uomo, microcosmo, all’ambiente esterno, macrocosmo, nel duplice aspetto di comunicazione e di difesa, di aprire il microcosmo agli scambi col macrocosmo e di proteggerlo dalla penetrazione di energie nocive.
In occidente è valsa l’abitudine di dividere la rete dei canali energetici in canali principali e canali secondari. Questa divisione nasce dall’abitudine di usare soprattutto i canali principali, relegando i secondari alla funzione di collaboratori, in particolare per la protezione dalle energie prevaricanti (xie qi). In realtà i canali secondari non sono per nulla accessori, ma specificano in modo particolareggiato alcune attività fondamentali riassunte globalmente dai canali principali; sembrerebbe più aderente alla realtà cambiare il nome dei canali principali in generici e quello dei secondari in specifici.
I canali principali riassumono tutte le funzioni dell’organismo, fanno sì che non ci manchi nulla: circolazione energetica ovunque, relazione tra lo zang ed il fu all’interno dello stesso movimento, relazione tra superficie e profondità dell’organismo, tra interno ed esterno, collegamento tra i vari zang-fu, ritmi interni all’organismo, collegamento con i ritmi esterni, e così via.
Tutti i canali secondari partecipano, in modo diverso ma analogo, alla difesa dell’organismo dalla penetrazione di xie qi sia di origine esterna che anche interna, ed alla loro espulsione. Ognuno di essi specifica inoltre un diverso aspetto della vita di relazione, così specificamente umana: aprirsi al mondo esterno, farne esperienza, assimilarne quanto può giovare alla nostra crescita, portando così all’acquisizione di comprensione e consapevolezza, di noi stessi e del mondo.
Da un punto di vista classico possiamo considerare i vari canali come metafore simboliche che indicano diverse qualità del qi che circola nell’organismo; possiamo cioè associare a ogni categoria di canali un tipo di qi che quei canali veicolano in modo privilegiato e specifico; le energie di cui si parla in riferimento al sistema dei canali sono essenzialmente:
Wei Qi, il Qi che governa i rapporti con l’esterno, Qi difensivo che protegge l’organismo dalla intrusione di energie che il corpo considera patologiche, ma anche il Qi che stabilisce una relazione con il mondo che ci circonda, il Qi che attiva i muscoli ad andare nel mondo, a manipolarlo, ad abbracciarlo, il Qi che nasce dalle sensazioni ricevute dagli organi di senso e che ci attiva ad andare verso il mondo o a fuggirlo, il Qi che riceviamo dal mondo esterno ed il Qi che irradiamo nel mondo attorno a noi. In sostanza il Qi che esprime la nostra interazione con tutto ciò che è esterno al nostro corpo.
Ying Qi, il Qi che esprime il nutrimento che viene diffuso in tutte le parti del corpo, nutrimento che si origina a partire dal cibo e dalle bevande che ingeriamo, che opportunamente trasformate ed assimilate diventano appunto Ying Qi; è anche il Qi che si origina dalle nostre emozioni, intese come il nostro personale modo di prendere quello che ci accade. Se spesso possiamo scegliere i cibi con cui nutrirci, la cultura cinese pensa che raramente possiamo scegliere quello che ci accade, raramente possiamo determinare i fatti e gli accadimenti della nostra vita; possiamo però accettarli e tentare di farne un nutrimento vitale, oppure rifiutarli e trarne un nutrimento che ci intossica: Ying Qi è anche questo nutrimento.
Yuan Qi, il Qi costituzionale, pre-natale, genetico, che esprime quello che ci è dato alla nascita, quello che siamo da un punto di vista strutturale, considerando non solo la struttura fisica ma anche quella psichica; è il dato di partenza, sul quale costruire tutto il cammino rappresentato dalla nostra vita. Cammino che potrà anche portare a modificare il dato di partenza cammin facendo.
Con riferimento ai canali trattati nel corso proposto, avremo che:
La wei qi è rappresentata dai canali tendino-muscolari (jin jing), che sono i più superficiali e costituiscono il proprio modo di andare, muoversi nel mondo, sia nell’aspetto di affrontarlo che in quello di trarne nutrimento. Sono legati al sistema muscolare, alla capacità di muoversi nel mondo e di attingere da esso.
La ying qi, che circola più in profondità, è rappresentata dai canali luo, che hanno uno stretto legame con le emozioni e con il sangue, sia in senso fisico che energetico, particolarmente nel promuoverne il rinnovamento. Esprimono la capacità di trarre nutrimento da tutto ciò che il mondo ci offre, sia in senso fisico, alimentare, che psicoemotivo, e di nutrire così tutto l’organismo.
I restanti canali sono:
I canali extra-ordinari (qi jing ba mai), lungo i quali circola la yuan Qi; si sono attivati durante la gestazione per creare il nuovo essere e restano poi anche da adulti vie di diffusione della yuan qi.
I canali principali (jing mai) riassumono tutte queste funzioni, vengono così a collegare la ying qi con la wei qi. Questa funzione è bene espressa dal loro decorso, che si compone di tratti superficiali e di tratti profondi, che vanno a contattare gli zang-fu.
I canali distinti (jing bie mai) sono il collegamento tra la wei qi e la yuan qi, la superficie con la originalità profonda, collegando interno ed esterno.
Le Emozioni
La medicina cinese sottolinea la necessità che, qualunque cosa ci sia accaduto, occorre andare avanti e venirne fuori, piuttosto che interessarsi al trauma -continuando sulla strada della psicoterapia per i prossimi 25 anni, due volte a settimana- si può semplicemente cercare di dare una svolta, di cambiare il modo in cui pensiamo all’evento passato per poterlo così risolvere.
Ci sono scelte che l’uomo può fare e sia lo specialista che il paziente si muovono sullo stesso terreno; non si tratta di essere degli esperti ai quali i clienti si rivolgono per trovare una guida. Quello che in realtà si sta facendo è suscitare in loro un lampo di coscienza, attraverso il quale possano prendere delle decisioni.
Secondo l’approccio taoista poi il passato è privo di significato; è nel presente che si deve vivere, non nel passato. Spesso invece capita di non vivere il presente tutti presi da quello che ci è successo, o da quello che potrebbe succedere.
Le emozioni poi, a prescindere da quale è la specifica emozione che ci travolge, hanno delle caratteristiche comuni molto importanti, sia per la comprensione della situazione presente, sia per organizzare una strategia di trattamento.
Possiamo pensare a un’emozione ed evocare il momento nella nostra vita in cui l’abbiamo sperimentata. Può essere una sensazione molto acuta, qualcosa che è accaduto ieri, mentre si possono non ricordare emozioni provate in un passato lontano, e questo è positivo. Alcuni di noi portano con sé bagagli da 30 anni e non riescono a lasciar andare fuori dalla loro vita presente persone o avvenimenti che fanno parte del passato.
Posso invece riflettere su questa emozione che non sono in grado di lasciare andare, mi guardo dentro, guardo ai pensieri attuali, e così inizio a coltivare la virtù del perdono, del lasciare andare. Quando perdoni non fai niente per la persona che hai perdonato, ma fai qualcosa per te stesso, è un atto di grazia verso di te. Questo di rende libero di andare avanti, non devi più vivere pieno di rabbia, di tristezza.
Lo strumento della memoria è il sangue, che contiene le nostre esperienze. Posso essere nutrito dalle esperienze, posso essere traumatizzato dalle esperienze. Se c’è una situazione in sospeso da lungo tempo questo significa che ci troviamo di fronte a un ristagno di sangue. È qualcosa di tangibile, non di semplicemente energetico.
Quanto è racchiuso nel sangue è intrappolato continuamente nei ricordi, ci si pensa in continuazione. Potrebbero anche non esserci segni fisici del ristagno di sangue, ma segni legati al modo di comportarci a livello sociale, di affrontare le situazioni che ci rendono collerici. E la nostra collera rende colleriche anche le persone attorno a noi, così possiamo usarle come scusa per essere ancora più arrabbiati.
Le emozioni sono un mezzo potente di connessione con il mondo, portano a stabilire relazioni, perché quando provo un’emozione questa di solito coinvolge un'altra persona. Qualche volta quello di cui abbiamo bisogno non è di cambiare l’altra persona, ma il modo in cui ci relazioniamo. Si tratta di cambiare noi stessi, prendendo coscienza di come costruiamo queste relazioni, invece di credere che qualcosa mi è semplicemente accaduto, passivamente, e che non ho alcun controllo su di esso.
La domanda da porsi è “ho voglia di esercitare un controllo sulle mie emozioni?”. Questa è la responsabilità. Una persona che non si sente responsabile delle proprie emozioni non può cambiare.
Sintomi somatici
Le emozioni, come abbiamo visto nello studio della MTC, hanno una loro direzione, e il Qi che viene da loro mosso può essere depositato a livello somatico generando diversi tipi di condizioni psico-somatiche.
Prendiamo per esempio una persona che ha delle tensioni nella regione superiore: torace, testa, spalle, collo, scapole. Può soffrire di mal di testa, di ipertensione, di attacchi di panico, di asma, di bronchite. Questi sintomi potrebbero essere legati all’ira, all’eccitazione, all’ansia, emozioni Yang, con il Qi che si muove verso l’alto e verso l’esterno. Questi segni fisici potrebbero scomparire dopo un certo lavoro sul corpo.
In una persona che ha delle tensioni nella regione inferiore, gambe, zona lombare, regione uro-genitale, colon irritabile, il Qi può essersi espanso negli intestini che sembrano aggrovigliarsi. I movimenti peristaltici divengono irregolari a causa di quell’energia che si muove verso il basso e che rimane intrappolata negli intestini. Questo può essere associato alla tristezza, al dolore o alla paura.
Se una persona ha tensioni che riguardano il torace e l’addome ovvero la regione centrale del corpo (dolori gastrici, distensione addominale, stomaco sottosopra, gastrite) questi possono essere ricondotti alla pensosità, all’ossessione.
Ricordiamo che un sintomo fisico è un semplice accompagnatore dell’emozione: riuscire a liberarsi dal mal di testa non significa necessariamente liberarsi dell’ira. Se una persona persiste nel provare un’emozione, la manifestazione fisica può non essere sempre la stessa.
Stati delle emozioni
Purtroppo non sempre siamo in grado di muoverci attraverso i diversi stati delle emozioni che si provano, esprimere le emozioni significa averne coscienza e da qui nasce la possibilità di cambiare e di lasciare andare.
Quando non permettiamo alle emozioni di manifestarsi nella loro forma acuta o quando una persona è cosciente delle proprie emozioni e cerca volutamente di sopprimerle, esse iniziano a nascondersi nel corpo manifestandosi come segni e sintomi fisici, in assenza di quelli emotivi.
Altre volte una persona si trova in uno stato di rifiuto di un’emozione, non ne ammette l’esistenza e magari soffre di emicrania cronica, di ipertensione, di colesterolo alto, ma nega una relazione fra questi sintomi fisici e l’emozione stessa.
Ling e Shen
L'Uomo e la Donna si uniscono attraverso il rapporto sessuale, che comporta uno scambio dei rispettivi Jing. Attraverso il rapporto sessuale si crea una potente vibrazione nell'Universo, nel Qi Cosmico. Se questo Qi cosmico penetra il Jing di Uomo e Donna, ecco che si ha il concepimento.
La convinzione dei cinesi è che c’è uno Shen cosmico, il grande Shen, e che a questo Shen si attinge attraverso il rapporto sessuale, che quindi è considerato un atto sacro tra maschio e femmina. Il Jing che viene scambiato fra uomo e donna risuona con il grande Shen cosmico e poi un segmento di questo grande Shen si connette con il Jing creato e a questo punto si ha un Ling, un’anima (individuale), che consiste di Hun e di Po.
Il Ling penetra nel corpo al momento del concepimento, quando il Qi cosmico, Da Qi, che è anche dove è localizzato lo Shen, si unisce al Jing che viene scambiata fra uomo e donna.
Ling è l’incorporamento dello Shen, contiene il radicale di umanità, rappresenta ciò che l’umanità è in essenza, ci dà l’opportunità di sperimentare la vita.
Lo Shen ha una lezione non finita, un compito, e quindi ha bisogno di un corpo per portarlo avanti, che possa fornire il gruppo etnico di appartenenza, i geni di cui ha bisogno, tutto ciò che lo rende in grado di svolgere il compito di imparare quello che deve imparare.
Il Ling ha vari attributi, che in MTC vengono chiamati le Ben Shen:
Zhi è la volontà di vivere questa vita che ci tocca, non una vita qualsiasi, affrontando con passione le esperienze che ci toccano, sia quelle che ci piacciono, sia quelle che preferiremmo evitare.
Yi è consapevolezza di sé e del mondo, del cammino che stiamo percorrendo; è strettamente legata alla Milza che mantiene il corpo.
Po è la volontà di avere un corpo, quel corpo, di vivere in quel corpo e col corpo, di saperlo usare, come espresso dalle abilità motorie.
Hun, raccoglie la documentazione prodotta durante e con la nostra vita e la riporta a casa, allo Shen cosmico; è la memoria di quanto appreso nella vita.
Shen, il piccolo Shen che risiede nel cuore, può essere considerato come un aspetto del Ling, anche se ha un collegamento privilegiato con lo Shen cosmico; esprime una visione della vita come cammino da percorrere, destino da compiere, e ci guida in questo cammino proposto dal grande Shen.
SHEN, il grande Shen, lo Shen cosmico, come comprensione di me e del mondo come parte del Tutto; infine partecipazione al Tutto. Esprime la perdita della mia identità, che si fonde nell’infinito, dopo aver compiuto quanto disposto, sotto la guida del piccolo Shen.
