top of page

QI GONG

Premessa storica

Qi gong è un termine in uso dagli anni 50; è stato ridefinito, come le arti marziali divenute Wu Shu o la medicina divenuta la MTC, da un apposito comitato. Questo ha portato al fiorire di numerose scuole moderne, che hanno inserito nel nome della propria disciplina questo termine vicino ad un secondo che si riferisce al particolare stile praticato.
            La materia oggetto del loro insegnamento risultava però di origine molto più antica; nella tomba di Mawangdui  si è rinvenuto un drappo di seta su cui disegnati 44 movimenti, che per la maggior parte sono agevolmente identificabili con parti di alcune delle forme di Qi Gong oggi eseguite. Questa purtroppo resta una delle poche testimonianze storiche di questa antica pratica, in quanto su di essa non si è mai scritto nulla (se non alcune citazioni in testi di tutt’altro argomento) ma è sempre stata tramandata oralmente e soprattutto attraverso l’imitazione, da maestro a discepolo. Se per la medicina e la filosofia abbiamo testi che risalgono ad alcuni secoli avanti cristo, che sono tuttora alla base dello studio e della pratica della Medicina Cinese, per questa disciplina nulla di tutto ciò; solo una lunga tradizione orale e pratica che è venuta via via arricchendosi e differenziandosi, evolvendosi unitamente alla medicina e alla religione.
            Infatti questi esercizi erano usati sopratutto da due categorie di persone: monaci (e spesso monaci agopuntori) come parte della proprio cammino spirituale, per mantenere il corpo in salute mentre si pratica la meditazione; dai praticanti delle arti marziali, come preparazione psicofisica al combattimento. In realtà queste motivazioni sono molto riduttive, in quanto l’effetto di questi discipline è ben più profondo, ma su questo torneremo in seguito. Sin dalle origini sono sempre state parte integrante di quella coltivazione di sè che è il cuore della filosofia Taoista, il supporto del proprio cammino spirituale ed il fondamento della pratica della propria arte (sono monaci attivi che uniscono alla meditazione l’esercizio della medicina, geomanzia, divinazione, danze e riti).
Anticamente, e sino agli anni ’40, il nome di questa disciplina era Dao Yin, che è stato recentemente tradotto in molti modi, assumendo significati molto diversi; secondo il maestro Jeffrey Yuan, monaco taoista agopuntore che vive e lavora a New York, ha il seguente significato: giungere al Tao (equivalente taoista della più nota “illuminazione” buddista) attraverso la via del movimento.

            Vi sono moltissime scuole, che a volte differiscono poco le une dalle altre riferendosi alla stessa tradizione; vi sono comunque molte tradizioni diverse che hanno dato luogo a diverse gruppi di scuole. Gli esercizi di base praticati dalle varie scuole restano comunque simili e molto spesso una buona parte degli esercizi costituisce un patrimonio comune. Il Qi Gong resta la pratica del soffio vitale, ed è molto di più dell’esercizio ridicolo che sembra a prima vista; è in realtà una sorta di esercizio integrato che opera a più livelli, par la maggior parte legati alla sfera inconscia piuttosto che a quella razionale.
            Da un punto di vista esterno provvede a promuovere una maggiore scioltezza delle articolazioni, un miglior coordinamento dei movimenti, facendo partecipare l’intero corpo al movimento presente e facendolo sgorgare dal profondo, dal centro del mio organismo. Da un altro punto di vista lavora sul Qi, la cui corretta circolazione all’interno del corpo consente la salute; il movimento muscolare è poi visto come l’effetto del movimento del Qi secondo la nostra intenzione.

            Tutto questo insieme di tecniche di coltivazione di sè, del proprio essere, ha rischiato di andare dispersa durante la rivoluzione culturale che le ha prima avversate e poi proibite; sono invece sopravvissute grazie alla loro pratica nascosta da parte di società segrete di Wu Shu e di quei pochi monaci che hanno potuto nascondersi o fuggire all’estero. Ora il governo cinese incentiva la pratica del Qi Gong, visto però solo come un metodo di cura e prevenzione, per rendere più forte la popolazione e migliorarne la produttività; tutti gli altri aspetti sono proibiti come superstizione.

            Le più antiche forme di esercizi miranti a far circolare il Qi, che hanno poi dato origine a quelle pratiche di lunga vita, o meglio di coltivazione del principio vitale, di tipico stampo taoista, da cui possiamo considerare derivato il moderno Qi Gong, si possono far risalire a parecchi secoli avanti cristo. Quelle popolazioni usavano celebrare i successi nella caccia o nella guerra con cerimonie il cui fulcro era costituito da danze rituali che imitavano il comportamento degli animali; questi costituivano anche un esercizio atto a sostenere la loro salute, messa a dura prova dalle condizioni ambientali difficili, dalla scarsità di cibo e dalle guerre.
            Sembra che questa possa essere l’origine di queste pratiche, che già ai tempi di Lao Zi (terzo secolo AC), avevano come scopo dichiarato quello di stimolare la circolazione del Qi e di guidarlo secondo cammini prefissati; si erano già create anche i due grandi filoni di esercizi di respirazione (Qi Gong statico, Jing Gong) e di esercizi che imitavano le movenze degli animali (qi gong dinamico, Dong Gong).
            Hua To (II° secolo DC) ci ha lasciato la descrizione dell’esistenza e degli effetti del “gioco dei 5 animali” (tigre, cervo, orso, scimmia, uccello) da lui elaborato, probabilmente a partire da un precedente gioco dei sei animali, ma non la descrizione della sua esecuzione. Sempre a questo periodo risale la prima citazione dei sei modi per espirare (sei suoni); entrambi questi tipi di qui gong si sono tramandati fino ai nostri giorni, anche se nulla si sa sulla loro esecuzione antica - sono comunque cambiati gli animali considerati e forse anche le tecniche di emissione del suono.
A questa epoca risalgono la maggior parte dei tipi di Qi Gong proposti nel corso.

Associazione Culturale Tao Shiatsu - Via N. Sauro, 2 - San Giorgio su Legnano (Mi) - Tel. 338.501.6037

  • s-facebook
bottom of page